Info | Pagine: 20 Lingua: Italiano ISBN: Dimensioni: f.to cm 23×32 Altro: |
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10 prove manoscritte per la LICENZA DI SOLFEGGIO
8,00 €
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Categoria: | Varie |
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Info | Pagine: 20 Lingua: Italiano ISBN: Dimensioni: f.to cm 23×32 Altro: |
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Ventisette straordinarie foto a colori, frutto di una intensa e prolungata frequentazione di un paese, l’Iran, di cui l’autore è profondo conoscitore e raffinato interprete, catturano l’attenzione visiva, per gli spazi senza confini che esse riescono ad offrire, e l’attenzione mentale, che permette di accedere a luoghi di cultura diversi. Attraverso queste fotografie si può cogliere la rispondenza che esiste trai sud del mondo: gli stessi sentieri, gli stessi muri a secco, la stessa gente dalle straordinarie somiglianze nel colore dei volti, in alcuni atteggiamenti o posture.
Accompagnano le immagini otto poesie del poeta iraniano Sohrâb Sepehri.
Riccardo Zipoli insegna lingua e letteratura persiana all’Università Ca’ Foscari di Venezia.
Elogio del giardino mediterraneo. Franco Botta e Marina Comei sono due docenti universitari che non si sono voluti arrendere all’offuscamento dei sensi che la vita in città comporta e il loro interrogarsi sul ruolo dei giardini non va inteso come una resa all’utilitarismo, ma come una proposta per difendere uno spazio e una modalità del vivere che è andata persa. I due autori, anche sui giardini, hanno sensibilità diverse che dipendono pure dal fatto che il primo è un economista e la seconda una storica. Nell’ottica di lunga durata propria degli storici, la brevità delle fioriture e le altre cose che accadono in un giardino sono attutite dalla consapevolezza che altre ne verranno insieme all’infinito ripetersi delle stagioni; nell’ottica di breve periodo degli economisti, si vive tutto in modo più drammatico, a cominciare naturalmente dal fatto che la rosa che è appena fiorita sta già cominciando a sfiorire e che la luna piena che illumina il cielo e il giardino sta già declinando.
Tutti coloro che insegnano sanno molto bene quanto i primi passi siano difficoltosi e soprattutto faticosi, sia per chi insegna sia per chi impara. in realtà, questa è la fase più delicata del processo di apprendimento e le motivazioni sono evidenti: innanzitutto in questo periodo si condiziona fortemente l’atteggiamento che l’alunno avrà nei confronti della materia, poiché egli è molto attento a quello che dice l’insegnante, cerca di imitare ciò che questi fa e prende per buoni i suoi suggerimenti; un comportamento che è molto accentuato negli alunni giovani ed ancor più in quelli giovanissimi: una specie di imprinting musicale.
In secondo luogo, quando si apprende l’arte di suonare uno strumento, si tende a perfezionare per tutta una vita quello che si è imparato nei primi anni di studio.
Pour compléter une réflexion sur les problèmes de la communication et de l’expression, il manquait au rendez-vous un petit ouvrage sur la traduction, relativement singulier, car il prétend répondre à une des idées fondamentales de la pensée de Chomsky: “Une langue ne se définit pas par un inventaire phénoménologique des énoncés produits (performance), mais par la possibilité qu’elle donne à celui qui la “connaît” d’engendrer un nombre infini d’énoncés (compétence)”. Ainsi ce livre présente non seulement une synthèse des connaissances grammaticales et lexicales mais aussi une approche socio-historique grâce aux nombreux morceaux choisis appartenant à des genres et à des courants différents. Ces textes doivent permettre un apprentissage raisonné et progressif grâce à leurs intérêts culturels et leur imagination créative.
La formazione del personale sanitario continua ad essere ostacolata da una serie di equivoci. Ancora in molti ambienti universitari ed ospedalieri si stenta a comprendere che insegnanti non si nasce ma si diventa dopo un’accurata, specifica e difficile preparazione. Essere un illustre medico o un abilissimo chirurgo non significa ipso facto saper insegnare la medicina o la chirurgia. Infine, l’educazione medica non è soltanto trasmissione di informazioni, ma anche e soprattutto creazione nei discenti di motivazioni per l’apprendimento e valutazione delle loro lacune e carenze culturali e tecnico-professionali allo scopo di colmarle.
Questa situazione spinse il dott. J.-J. Guilbert a pubblicare, nel 1969, la prima edizione della Guida Pedagogica dell’OMS che si prefiggeva di aiutare gli insegnanti del personale sanitario, in tutti i Paesi del mondo, ad utilizzare i metodi e i principi della pedagogia attiva. La Guida Pedagogica fu conosciuta ed apprezzata in molti Paesi.
Viene ora presentata un’edizione curata e aggiornata.
Nella cornice di un sogno, il sogno di una Donna Qualunque della città vecchia, che vorrebbe recitare con un attore famoso in un vero teatro, prendono vita i più importanti personaggi e “pezzi” del teatro di Shakespeare. Tra le vie della sua città, senza capirne fino in fondo le ragioni, la Donna Qualunque sogna e si trasforma. Incontra Amleto, Romeo, Falstaff, Lear, Marcantonio, Bruto. Li incontra e parla con loro, li ascolta mentre assiste al suo stesso sogno. E la sua lingua, la loro lingua, non può che essere quella della vita, quella della sua città, il suo dialetto. L’uso del dialetto è l’uso di una lingua vocata alla relazione. Relazione con gli altri e con i luoghi. I personaggi di Shakespeare, del Tiàdre di Vito Carofiglio, sono tutti lì come vivi nei vicoli e sui sagrati di Bari vecchia. L’ambientazione nel borgo antico li rielabora e li restituisce antichi e diversi in questo nuovo paesaggio onirico. Tutto accade in una città vecchia trascurata, spiaggia di pescatori e vicoli sofferenti, ma questa nuova lingua di traduzione fa emergere anime e tormenti di tutti. Per tutti.
Nel libro XVI della Geografia Strabone ha descritto la costa del mar Rosso pertinente all’Egitto e all’Etiopia fino alla regione produttrice del cinnamomo, abitata dai Trogloditi e da altre popolazioni.
Nel libro XVII si propone innanzitutto di completare la trattazione relativa a questi due paesi, passandone in rassegna le rispettive parti attraversate dal Nilo, e poi di procedere alla descrizione della Libia, con la quale la sua fatica si concluderà…
La contrapposizione anche sanguinosa e tragica sorta sul tema della mondializzazione impone una riflessione seria sulla sua genesi e sul suo possibile esito. Chi sono e dove vanno gli attori oggi in campo? Quali rischi e quali poste sono in gioco? Partendo dal ’68 e da quello che esso ha comportato nei fatti e nelle coscienze si può meglio comprendere l’attuale momento, la sua prevedibilità e la sua ineluttabilità. La utilizzazione fortemente distorta delle libertà conquistate in quella stagione ha portato e non poteva non portare all’attuale contrapposizione. La difesa di quelle libertà è l’unica risposta civile possibile. Credere di utilizzare nuove forme di autoritarismo centralista, ancorché mascherato in un qualunque modo o ispirato ai migliori intendimenti, sarebbe la scelta peggiore. Serve, al contrario, capire meglio gli interessi in campo e sforzarsi di edificare un sistema, un nuovo ordine, che in modo automatico componga ed equilibri i differenti interessi.
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