Info | Pagine: 92 |
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Tra luci e ombre mi aggiro – versi e disegni
14,00 €
Una fessura rosa
di luna
e un abbraccio
improvviso
di un bambino
piovono sul mio cuore
emozionandolo.
14,00 €
Una fessura rosa
di luna
e un abbraccio
improvviso
di un bambino
piovono sul mio cuore
emozionandolo.
Categoria: | Poesia |
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Info | Pagine: 92 |
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L’azione dello scrivere è capace di restituire concretezza e dare forma a sentimenti che solitamente scorrono via.
C’è bellezza nel donare, bellezza nel ricevere. Se questi haiku, brevi componimenti poetici nati nel Seicento in Giappone, si muovono verso una destinazione significa che c’è ancora desiderio nel mondo, c’è armonia, ci sono potenziali lettori a cui questi “scatti poetici” (solo diciassette more) possono s-velare qualcosa. O scatenare frammenti d’immaginazione. Si può rimanere impigliati con tutto il corpo nell’amore presente in questo tipo di scrittura o che da alcuni haiku “erompe”, scompiglia le anime, fa rumore… come certi silenzi che accolgono il cambiamento.
Questa raccolta celebra la dolcezza della vita che sboccia, il miracolo della nascita, è un canto di benvenuto per una nuova anima che porta con sé la speranza del domani.
I versi sono accompagnati dalle raffinate e intime illustrazioni di Lucia de Marco.
Questa raccolta di poesie è una selezione di quelle scritte dal 2018 al 2021 ed è pubblicata a distanza di dodici anni dall’ultima (Viandante del mare, Adda Editore, Bari 2009).
Il lungo silenzio di nove anni è stato determinato da un profondo declino di vita che ha soffocato la mia anima. Silenzio sofferto per empatia sprecata che, nel tempo, ha spento in me la poesia. Infine l’alba nasce dalla riconquista del dialogo con me stesso, che mi ha indotto a un sereno approccio con il valore dell’esistenza, mia e degli altri, e che mi ha permesso di affermare che «in fine sto amando».
In un celebre saggio, apparso su «il manifesto» il 12 ottobre 2006, Lorenzo Imbeni sosteneva che «gli oggetti – vale a dire la realtà artificiale con cui intrecciamo un continuo rapporto nel quotidiano – si pongono come nodi complessi di relazioni attraverso cui esercitiamo il nostro legame operativo con il mondo, un rapporto multidimensionale che si esprime non solo nella funzionalità dei nostri atti fisici, ma anche nei significati simbolici, nelle immagini percettive, nelle relazioni sociali».
Del resto da Husserl in poi l’analisi strutturale dell’esperienza pura e senza mediazioni dei fenomeni
da parte della coscienza ha sempre privilegiato gli oggetti della quotidianità come centro dell’incontro con l’atto percettivo.
Ora queste poche pagine vogliono essere, a loro modo, un contributo allo svelamento dell’occulto che c’è nella esperienza ordinaria, secondo la lezione heideggeriana dell’agire progettante e del “fare con” gli oggetti, invece che del “pensare di” essi, mettendo definitivamente da parte tutto ciò che presumiamo di sapere sulle cose.
Ma forse è solo un gioco.
Ha qualcosa di magico il simbolismo che l’etimologia della parola “anima” racchiude in sé. Essa, infatti, deriva dal greco άνεμος, “soffio, vento”. E proprio leggeri come aneliti di vento, i versi delle poesie di Paola De Marzo ci raccontano le storie dell’anima, tra luce e buio, stati di grazia ma anche cadute rovinose, costruzioni, illusioni, distruzioni e rinascite in quel ciclo infinito che gli antichi definivano metamorfosi.
[Dalla prefazione di Marida Piepoli]
Mari ra Calabria, beddu, prima calmu, poi agitatu, culuratu verdi, ropu blu. I to occhi mu ricordunu. Sunnu beddi comu a iddu, amuri meu bellissimu.
Lo scenario è Bari, una città che scopre, giorno dopo giorno, i negozi che chiudono e le sue strade non più riconoscibili tra crisi e movida. Al centro delle cronache nazionali, il capoluogo pugliese è divenuto un palcoscenico per romanzieri, registi, poeti.
Così l’autore cerca lo spleen di una realtà cittadina rappresentando esistenze vere e disincantate. Appaiono donne e uomini di una contemporaneità raccontata attraverso la vitalità del quartiere Libertà o le ansie di un venditore di call center.
In una prospettiva di oggettività, ecco i profili di un politico corrotto, di un manager senza lavoro, di docenti in crisi, ossia i personaggi di un’opera che vuole essere un bilancio in versi dedicato agli anni dell’incertezza.
Solo tre versi per diciassette sillabe e tanta vibrazione di silenzio compiono e definiscono, senza mediazioni metaforiche e/o sovrastrutture razionalistiche, l’esperienza in sintesi irriproducibile, sensoriale, percettiva e speculativa. È l’haiku.
Dalla prefazione di Joseph Tusiani:
Amore / Ombre / Natura / Digressioni dell’Io
La congiunzione delle generazioni è premessa di armonie semplici, ma profonde; lo è anche lo spettacolo della natura e perfino le squassanti pulsioni interiori. Una raccolta di versi da cui traspare l’immacolata ingenuità del sentire puro: in cui amore, ombre dell’anima e riflessioni della mente si mescolano con un incalzare nudo, quasi diaristico, vivificati dalla rima usata sempre argutamente.
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