Info | Pagine: 216 Lingua: Italiano ISBN: 9788875531140 Dimensioni: Altro: illustrato |
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Il cinema di Domenico Paolella
15,00 €
A cura di Alfonso Marrese.
Categoria: | Percorsi di "Teca" |
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Info | Pagine: 216 Lingua: Italiano ISBN: 9788875531140 Dimensioni: Altro: illustrato |
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Nel film di Pupi Avati La seconda notte di nozze, ambientato nell’Italia degli anni Quaranta, c’è un personaggio dal sorriso magnetico e gli atteggiamenti da guascone, attore protagonista di una pellicola di successo: il giallo d’azione Spie fra le eliche. I modi di fare di questo personaggio e la stravaganza del titolo della pellicola di cui è protagonista lo rendono una simpatica quanto improbabile macchietta che pochi sospetterebbero essere, invece, un raffinato omaggio di Avati ad un divo dimenticato dell’Italia di quei lontani anni: Enzo Fiermonte. Pugliese di nascita, ma romano d’adozione, Fiermonte fu attore di cinema, e prima ancora campione di pugilato; ma fu, nondimeno, gran seduttore e amante di sfide impossibili. Lo chiamavano “il Valentino del ring” e di lui s’innamorò perdutamente una delle donne più ricche al mondo, l’americana Madeleine Astor Dick, famosa oltreoceano per essere sopravvissuta alla tragedia del Titanic. Per Madeleine e per gli agi dei milionari, Fiermonte appese i guantoni al chiodo quando era ormai ad un passo dal battersi per il titolo di campione del mondo; poi ci ripensò, tornò sul ring, e tutto il mondo parlò di lui. Ma quello fu soltanto uno degli episodi avvincenti e rocamboleschi che segnarono la sua esistenza. Ne collezionò tanti e tutti clamorosi, al punto che a Hollywood, in più di un’occasione, si è pensato di realizzare un film sulla sua vita.
Sandro De Feo ha incarnato un certo tipo di intellettuale moderno dagli interessi molteplici, aperto a tutte le novità ma impenetrabile alle mode, da cui non si è fatto mai travolgere e di cui ha regolarmente denunziato la caducità.
(Indro Montanelli, 1968).
Il catalogo riproduce circa 200 reperti futuristi della collezione di Carmelo Calò Carducci, raccolti in mostra nell’ambito del programma di eventi “La Puglia e il Futurismo” (Bari, 19 febbraio – 28 maggio 2009) a cura di Teca del Mediterraneo Biblioteca Multimediale e Centro di Documentazione del Consiglio Regionale della Puglia.
Scritti di: Waldemaro Morgese, Vito Attolini, Luca Federico Garavaglia, Antonio Lucio Giannone, Massimo Guastella, Pierfranco Moliterni, Daniele Maria Pegorari, Carmelo Calò Carducci.
Ufficiale della Regia Marina e regista di grande talento, Francesco De Robertis è stato un autore tanto singolare quanto fondamentale nella storia del cinema italiano: dotato di un formidabile talento nel pensare per immagini, ha travalicato facilmente la matrice documentaristica da cui si sviluppava la sua esperienza, evitando ogni retorica propagandistica. Il suo cinema è nato sullo sfondo degli eventi bellici, per poi proiettarsi sullo scenario del dopoguerra, precorrendo e ispirando il movimento neorealista, dando forma a una poetica immediata e rigorosa, fatta di valori semplici, ma anche di uno spirito sottilmente critico. Film come Uomini sul fondo, Alfa Tau!, La nave bianca, La vita semplice, Uomini e cieli, Fantasmi del mare, Uomini ombra, La donna che venne dal mare raccontano un universo prevalentemente marinaro, profondamente umano e visivamente sorprendente. In questo volume si ricostruisce la sua storia, ripercorrendone la carriera artistica con l’obiettivo di fare emergere le peculiarità di un autore distante da qualsiasi effettivo coinvolgimento ideologico con il fascismo e spesso incompreso nella portata innovativa della sua opera.
La Puglia ha rivestito un ruolo cospicuo e continuativo nella storia del melodramma grazie ad una serie di operisti – artisti o artigiani, celebri o misconosciuti – che questo libro intende valorizzare attraverso sintesi critiche e bibliografie aggiornate. Operisti di Puglia si propone infatti come uno strumento di consultazione, un libro destinato a generare altri libri, confezionato per la riscoperta di un prezioso patrimonio identitario troppo spesso ignorato. Il primo volume dell’opera – Operisti di Puglia. Dalle origini al Settecento – è stato pubblicato nel 2009. Questo secondo volume completa la ricerca proponendosi come una “miniera critica” destinata a favorire nuove investigazioni.
Fondata dai Padri Scalabriniani nel 1891, la chiesa italiana di Sant’Antonio da Padova è il monumento più importante e duraturo della comunità degli immigrati italiani nella regione occidentale dello Stato di New York. Le vicende della parrocchia rivelano soprattutto le dinamiche complicate, difficili e spesso scomode, che accompagnarono le esperienze degli immigrati sia cattolici che italiani negli U.S.A.
A cura di:
Maria A. Abenante, Vito Antonio Leuzzi, Cristina Vitulli
Questo libro-catalogo propone la collaborazione – promossa e coordinata da Teca del Mediterraneo Biblioteca Multimediale e Centro di Documentazione del Consiglio Regionale della Puglia – di studiosi italiani, statunitensi e russi, per documentare quella che fu la grande ondata di migrazione di meridionali verso gli Stati Uniti all’inizio del Novecento, e le vicende drammatiche di molti di loro che, illusi dal grande progetto socialista, si trasferirono in Russia e finirono nell’infernale ingranaggio concentrazionario staliniano, avviati ai campi di lavoro forzato della Siberia Orientale.
Contributi, in italiano e in inglese, di: Vito Antonio Leuzzi, Giulio Esposito, Mariolina Pansini, Maria Rosaria Sicoli; Martin F. Ederer, padre Secondo Casarotto, Jean Richardson, Kenneth S. Mernitz, Alex Blair, David Carson, Gary Marotta; Mikhail Nikolayev, Elena Nikolaeva.
Piazza Umberto I, a Bari, continua ancora oggi a svolgere il suo ruolo di Agorà, di luogo di incontro e di scambio tra le persone, rispondendo alle esigenze di una società in continua evoluzione. E’ in particolare, dagli anni ’60 fino all’inizio degli anni ’80, che Piazza Umberto ha rappresentato un simbolo forte caratterizzato da giovani e adolescenti alla ricerca di un luogo in cui potersi incontrare al riparo da occhi “adulti”, un luogo dove fosse predominante la nascente cultura giovanile sino ad allora totalmente ignorata.
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